Parrocchia Maria ss.ma Immacolata in Colleferro. Sintesi primo anno di ascolto

Facciata parrocchia Maria Ss.ma Immacolata in Colleferro

Sintesi della seconda assemblea sinodale Parrocchiale:

Mercoledì 23 febbraio ci siamo trovati a condividere il frutto della preghiera di molti parrocchiani che hanno vissuto nelle settimane precedenti un lavoro importante. Il primo passo era quello di meditare e pregare su una scheda che conteneva: un passo della Parola di Dio, alcune sollecitazioni di papa Francesco in Evangelii Gaudium e alcune domande. Il secondo passo è stato quello di condividere la riflessione personale in gruppi: 9 gruppi formati da persone di età e provenienze molto diverse hanno potuto condividere esperienze positive o negative di Chiesa, e offrire suggerimenti e critiche, al fine di renderla sempre più immagine di Gesù risorto nel mondo. 

All’assemblea parrocchiale abbiamo ascoltato in modo orante le sintesi dei gruppi, che hanno evidenziato sia la gioia del vivere la Parrocchia, la liturgia, il servizio, ma anche diverse critiche circa lo stile, le priorità della Chiesa, e non di rado la mancanza di buona testimonianza di uno stile evangelico nelle relazioni. Le gioie più grandi sono evidenziate dalla possibilità di conoscere meglio il Signore e la sua Parola, che nelle gioie e nelle fatiche della vita è stata sostegno e forza.

Sono emerse diverse critiche al clero in generale: una vita troppo agiata, mancanza di vicinanza agli ammalati, e poca presenza in Chiesa e nel mondo giovanile (specie la scuola). Criticità sono state evidenziate anche  nei gruppi parrocchiali non sempre accoglienti e aperti, ma talvolta autoreferenziali e settari. Si è preso coscienza del nostro essere poco comunità. Molti si allontanano perché non si sentono accolti, cercati. 

Dopo l’esposizione delle sintesi, ci siamo fermati per qualche minuto cercando di individuare dentro di noi ciò che nell’ascolto ci aveva toccato maggiormente.  Siamo dunque partiti per un secondo giro di condivisione, non per dire cose nuove ma per condividere tra le tante cose emerse, ciò che ci sembrava più urgente, importante, ricco, fruttuoso. Pian piano abbiamo cominciato a notare come l’attenzione si sia spostata dai problemi interni e intra-ecclesiali, all’urgenza dell’annuncio, dello stile ecclesiale e delle priorità. Lo Spirito Santo ci ha così condotti a individuare alcuni punti che sono poi stati maggiormente chiariti e confermati nel terzo e ultimo giro di condivisione. Di seguito in modo sintetico i punti principali emersi:

  • Chi è la Chiesa:
    • la Chiesa è casa, comunità di persone che hanno conosciuto Gesù e lo vogliono annunciare. Ciascun battezzato in forza del battesimo è Chiesa, ciascuno chiamato a operare e non solo a guardare. 
  • Lo stile della Chiesa
    • quello della vicinanza ad ogni persona, nessuno escluso (si è parlato molto di fragilità delle persone, accompagnamento nelle gioie e dolori della vita, e del mondo giovanile!) Per questo è chiamata a vivere l’annuncio con più gioia e meno giudizio. Una Chiesa accogliente, che ha sempre le porte aperte ma che è rivolta con lo sguardo verso l’esterno e non concentrata su se stessa e sulle proprie strutture.
  • Tornare all’essenziale nella Chiesa:
    • L’essenziale significa soprattutto puntare a tre cose:
      • La Parola di Dio (pregata, studiata, annunciata con libertà e gratuità)
      • L’eucaristia (è emersa la fatica di un linguaggio liturgico-rituale non comprensibile e spesso lontano dalla vita…)
      • La testimonianza di vita: non solo i preti… tutti siamo annunciatori… soprattutto con le scelte concrete di vita, e con uno stile che abbia il sapore del vangelo. 

Possiamo dire che l’esperienza dell’assemblea è stata percepita come molto positiva. Infatti si è preso coscienza di come lo Spirito Santo può condurre una comunità a guardare con gli occhi di Dio la realtà. Forse è stato più importante sperimentare un metodo nuovo che i contenuti in sé. Questa è stata la consapevolezza che si è fatta strada anche nei giorni successivi. 

Nelle settimane successive, dl 7 al 9 marzo, abbiamo vissuto tre giorni intensi di esercizi spirituali parrocchiali dove per ogni giornata, abbiamo abbinato al testo biblico di riferimento, uno dei tre punti della sintesi emersa. Abbiamo così potuto portare nuovamente in preghiera questi elementi, chiedendo al Signore luce su come attuarli nella nostra vita concreta. 

Una particolare nota è da riservare all’ascolto del mondo giovanile:

  • Da una parte ci sono i ragazzi che frequentano la realtà ecclesiale (una esigua minoranza rispetto al mondo giovanile)

Da parte loro si evince una visione di Chiesa noiosa e poco coinvolgente negli anni della catechesi, con poca capacità di empatia e di sentirsi coinvolti. Le cose cambiano quando dopo i sacramenti avendo trovato sul loro cammino persone capaci di ri-coinvolgerli in modo bello, creativo, facendoli sentire protagonisti, allora il sentirsi chiesa è divenuta una realtà. 

Rimane il fatto che nel loro immaginario la visione di Chiesa è molto centrata sulla figura del sacerdote, specie quello incontrato in Parrocchia. 

Alla domanda su cosa desiderano e sognano per la Chiesa, rispondono all’unanimità che è necessaria una Chiesa più inclusiva con tutti, più capace di parlare al mondo giovanile, più creativa e capace di andare oltre i riti e i sacramenti, dando un annuncio più semplice, gioso e immediato alla portata di tutti. 

  • Sono stati ascoltati inoltre oltre un centinaio di giovani 15-19 anni che non frequentano la Parrocchia se non per venire all’Oratorio a giocare o per l’ora di religione a scuola, o perché frequentano il CIOFS delle salesiane.  

La Chiesa è vista come una sorta di elite formata da papa, vescovi, preti e suore, i laici sono solo spettatori. Hanno un giudizio molto severo sulla Chiesa, a loro avviso molto centrata su questioni interne, sull’interesse di beni temporali e moralisticamente ingombrante, lontana a loro avviso da Gesù e dal suo stile e insegnamento, considerato invece ancora molto all’avanguardia e capace di suscitare in loro ancora molto interesse.  Alla Chiesa chiedono di diventare più simile a Gesù, cioè accogliente con tutti, meno giudicante, soprattutto con le scelte dei giovani di oggi.