Essere Chiesa sulla soglia significa uscire da una situazione di confort per imparare a conoscere e riconoscersi nella Chiesa. Ciò significa sviluppare la capacità di porsi in vera e autentica relazione con l’altro. È la Parola è ciò che fa sintesi delle esperienze nella comunità aiutando ciascuno a rileggere il percorso fatto anche con occhi nuovi creando opportunità di nuove ripartenze ed esperienze.
Essere comunità che accoglie vuol dire aprire mente e cuore, abbattere i pregiudizi, lavorando sulla motivazione e il coinvolgimento di coloro che si affacciano alla realtà parrocchiale. Il segreto sta nel fare della comunità un luogo di comunione che interpreta l’accoglienza come gesto del saper servire il prossimo. Per innescare questo percorso generativo bisogna partire dall’umiltà e dalla generosità.
Essere comunità che ascolta chiama ad avere quello slancio di coraggio per uscire dal si è sempre fatto così. In questo modo si può crescere come comunità in quanto si tratta di avviare un movimento generativo che invita e sollecita a mettersi in discussione, a porsi quindi in ascolto autentico dell’altro mettendo realmente in primo piano i problemi delle persone che si rivolgono (chiedendo aiuto) alla comunità parrocchiale, senza pensare ai propri di problemi. Occorre fare un passo di lato, togliersi dal centro della scena per essere dei veri della Parola. Perciò diventa importante il silenzio come forma autentica di ascolto. Il silenzio che accoglie è il primo passo per creare una relazione che sa andare al cuore delle persone rispettandole.