SCHEDA 3 LA FORMAZIONE ALLA FEDE E ALLA VITA
FORMAZIONE UMANA DI TUTTI
- Quali buone pratiche mettere in atto nelle nostre comunità per passare da una formazione mirata solo alla preparazione ai sacramenti ad una formazione più integrale e in particolare ad una formazione umana della persona?
- Come formarci alla cura della qualità e della crescita di relazioni sane, sicure e liberanti?
GRUPPO 12
Il nostro gruppo si è ritrovato ad essere composto da 19 persone. Questo ci ha concesso di dedicare attenzione solo al primo giro di condivisione della prima domanda della scheda, seguito da un breve secondo giro di ritorno su questo primo giro, e con tempo limitato per il concordamento della sintesi da presentare.
Nel nostro gruppo, il pensare alla formazione ha assunto il colore della FAMIGLIA, dove tutti sono coinvolti in questo cammino di formazione per imparare e insegnare, dove prima del RUOLO da affidare, quello di cui prendersi cura è L’ASCOLTO della persona e dei suoi bisogni, senza fermarsi solo a quello di cui c’è bisogno nella nostra realtà.
Nell’ottica della formazione, il principale mezzo è stato visto essere la messa, come momento da vivere in spirito di accoglienza, valorizzando la partecipazione dei laici, rinnovando il linguaggio usato verso un linguaggio che trasmetta gioia e attenzione ai problemi concreti.
Si è sentito il desiderio di una formazione che non faccia perdere di vista che il primo a crescere nella formazione umana e di fede è proprio colui che forma.
La figura della famiglia è stato il filo conduttore di tutti gli interventi. Con le sue dinamiche, essa è stata proposta come base da cui partire per costruire una Chiesa che sia una casa e che formi le persone di tutte le età che vi appartengono. Il coinvolgimento di tutta la famiglia è stato presentato come il modo per passare da una formazione sacramentale a una formazione post-sacramentale, cioè che non si fermi ai sacramenti, ma continui ad accompagnare ciascuno in ogni momento della propria vita.
È stato sottolineato che L’ACCOGLIENZA è importante, ma deve abbracciare prima e dopo l’incontro, mantenendo sempre uno spirito di GIOIA. Accoglienza vista come necessaria in quanto si è sentito con forza il desiderio di abbracciare soprattutto chi non sta ancora seguendo un percorso di formazione all’interno della Chiesa.
La parola RELAZIONE è stata inserita come necessità in un cammino di formazione. Relazione tra chi forma e chi è formato, relazione tra chi vive la Chiesa, relazione con chi vuole entrare nella Chiesa. Si è sentito come queste relazioni vadano create tramite momenti di semplice convivialità, legati ad esempio ad occasioni di per sé già di incontro, quali la messa.
Riguardo le proposte concrete, si è pensato a incontri con le associazioni di volontariato, per la formazione di genitori e bambini. Si è proposta inoltre una rivisitazione del modo in cui si opera la formazione, ossia indirizzarla verso più uno stile di tipo “counseling”, cioè, fondata sul rapportarsi in modo empatico con chi si ha di fronte.
Per il coinvolgimento della famiglia, è stata proposta la creazione di un oratorio, o comunque di un luogo che sia di comunione, e che possa vedere la partecipazione attiva non solo dei giovani, ma anche dei genitori.
La figura del giovane è uscita con forza da tutti gli interventi. Il filo conduttore della presenza di questa figura è la necessità che i giovani abbiano relazioni attive con tutte le realtà della Chiesa, che gli venga affidata la posizione di proponitori e testimoni attivi dell’inclusività della Chiesa. Inclusività che deve essere fondante per la formazione: accompagnare le persone valorizzando ciò che già sono. Le iniziative che portano frutto sono le iniziative che parlano alla vita concreta dei giovani.
GRUPPO 15
Formazione dei bambini
- Una formazione che aiuta i bambini a trovare Cristo nella propria storia.
- Avere un rapporto umano con i bambini per raggiungere alle famiglie
- Introdurre i bambini alla comunità facendo conoscere i diversi servizi.
- Educare i bambini ai piccoli gesti dell’umanità: tipo la tenerezza, dono, sorriso, accoglienza ecc…
Creare gli spazi e i momenti di comunione
- Per Conoscerci tra di noi come gruppi e avere uno Scambio fra i gruppi fra le persone della comunità. Questo aiuta a condividere e conoscere le diverse realtà presenti e operanti nella parrocchia.
- Anche creare i momenti di festa che valorizzano le diversità comunità etniche presenti nel territorio.
Formazione umana per farmi sentire a casa
- Accogliere e ad essere accolti: è liberante quando non c’è la paura di servire, sapendo di trovare l’accoglienza e la comprensione nella comunità, perché il giudizio non porta alla condivisione ma alla divisione.
Spazio per i giovani e lo spazio per tutti
- Aprire le porte della comunità ai giovani per fargli sentire a casa. Tipo creare gli spazi dell’oratorio con i giochi. Questo dà l’opportunità ai giovani per stare insieme dentro la casa della comunità.
- Accogliergli senza giudicare
Spazio sociale per condividere i problemi del territorio
- Creare i momenti e opportunità per affrontare e discutere su diverse problematiche presenti nel territorio e al livello sociale.
- Una comunità coraggiosa a parlare le problematiche presenti al livello sociale.
- Gli incontri formativi per superare i tabù presenti nella società.
PER FORMARCI ALLA FEDE E ALLA VITA:
APERTURA
INFORMAZIONE
CORRESPONSABILITÀ
INCONTRO
COLLABORAZIONE
MIGLIORARE RELAZIONI
NON GIUDICARE
COMUNICAZIONE
USCIRE DA SÉ STESSI
ASCOLTO
ESPERIENZA DI AMOREFARE CASA