Lo scorso 23 giugno si è svolta, presso il centro di spiritualità Santa Maria Dell’Acero, l’Assemblea diocesana di verifica.
Assemblea di verifica è un termine ridondante che fa pensare a compiti scritti, alle verifiche che tanti studenti paventano al termine dei trimestri o quadrimestri del percorso di studi, in realtà si trattava di ritrovarsi insieme per capire (verificare) se quanto scaturito dagli ascolti fatti nei due anni di Cammino appena trascorsi fosse ciò che realmente lo Spirito chiede alla nostra Chiesa di Velletri-Segni. Quindi volendo sintetizzare con una domanda quale sia stato il lavoro fatto nella scorsa Assemblea si può dire che ci siamo chiesti: “Abbiamo capito bene?” E la risposta che ci siamo dati insieme è stata:” Sì, abbiamo capito bene, continuiamo così!”
I lavori sono iniziati con la preghiera allo Spirito e con l’ascolto del brano di Luca 10,38-42 (Marta e Maria accolgono Gesù nella loro casa) immergendoci fin da subito in un clima di preghiera e di ascolto aiutati dalla riflessione fatta dal Vescovo Stefano che ha ricordato che, dopo l’esperienza bella dell’Assemblea di ottobre scorso, ci eravamo dati appuntamento per verificare il lavoro fatto da allora fino ad oggi. Ha aggiunto che stiamo entrando nella fase sapienziale del Cammino Sinodale, che è fase di discernimento, durante la quale dobbiamo cercare di capire cosa vuole il Signore da noi. L’esperienza di discernimento si fa – ha continuato don Stefano – camminando insieme, questa è la sinodalità. Infine ha esortato ad approfittare del tempo di grazia che ci viene concesso perché la nostra Comunità sappia annunciare Cristo in quella maniera bella che attrae, tenendo presente che l’assemblea è un’occasione per stare insieme.
Per verificare se le premesse per proseguire il nostro percorso fossero quelle giuste, in Assemblea è stata presentata a tutti la Sintesi diocesana del primo biennio di cammino sinodale inviata dalla nostra diocesi alla CEI, nella quale si sintetizzava il lavoro, svolto dalle nostre comunità e varie realtà ecclesiali, dal quale sono scaturiti alcuni nuclei tematici (importanza dei linguaggi, formazione, corresponsabilità, ascolto, chiesa sulla soglia, cura delle relazioni) su cui focalizzare l’attenzione nel lavoro futuro della nostra Comunità.
Insieme è il termine che più caratterizza il Cammino Sinodale perché attraverso di esso ci scopriamo sempre più Comunità, compagni di viaggio attenti alla strada da percorrere ma anche a coloro che incontriamo lungo la strada che stiamo percorrendo, come sottolineava il Vescovo Stefano. Certo camminare insieme a volte risulta faticoso ma assicura di arrivare lontano, cita un noto proverbio africano.
Chi ricorda i precedenti Convegni diocesani avrà notato la differenza con le assemblee di ottobre e giugno scorsi dove innanzi tutto il clima era diverso, si respirava aria di vera comunità, di familiare condivisione, dove l’attenzione primaria è stata quella di cercare di far sentire a proprio agio ciascuno e di dare la possibilità a tutti i partecipanti di poter esprimere il proprio pensiero ed il proprio sentire senza timore di essere in qualche modo giudicati. In secondo luogo, ma non meno importante, il lavoro fatto è sempre partito dall’ascolto di tutti.
I lavori di gruppo svolti subito dopo la presentazione della Sintesi diocesana sono stati, infatti, il motore che ha avviato il processo di ascolto che ci ha permesso di verificare che quanto riportato nella Sintesi era veramente quello che tutti ritenevamo importante per la nostra comunità, e che coincideva con quanto scritto nelle Prospettive per il secondo anno di Cammino Sinodale (cantiere diocesano) “Una comunità sulla soglia: il cantiere della corresponsabilità e delle relazioni”.
I gruppi di lavoro consistevano nel rispondere a due domande attraverso lo stile della conversazione spirituale:
- dalla tua esperienza di cammino sinodale vissuta in questi due anni, individua due elementi (positivi o/e negativi) significativi per te di cui tener conto nel proseguimento del percorso.
- Alla luce dei nuclei tematici emersi dalle sintesi delle parrocchie e dei vari gruppi ecclesiali a quale di questi daresti la priorità per la nostra diocesi?
L’immagine che con insistenza è emersa dai lavori fatti in Assemblea e che dovrà guidarci nel prossimo futuro è quella della Chiesa sulla soglia, capace di accogliere e di prendersi cura attraverso la cura delle relazioni (che è stato il nucleo tematico decisamente più citato nelle sintesi dei lavori di gruppo), attraverso la formazione umana di tutti, la formazione degli operatori pastorali e attraverso la corresponsabilità: una Chiesa dove sentirci corpo unico senza centro né periferia dove ciascuno si senta artefice e costruttore di ciò che si fa e dove la corresponsabilità è intesa come una dinamica in cui ognuno dona e riceve e su cui abbiamo compreso che siamo chiamati a “lavorare” di più.
Nonostante alcuni di essi ricorressero maggiormente nelle sintesi dei lavori di gruppo, i nuclei tematici evidenziati dalla Sintesi diocesana – sui quali i partecipanti all’Assemblea hanno lavorato nei gruppi – sono comunque tutti collegati tra loro in quanto dimensioni diverse della sinodalità tenute insieme da quella sinergia che la nostra diocesi ha individuato come costitutiva del processo sinodale chiamata a vivere.
Un’esperienza positiva vissuta nei due anni di cammino appena terminati e considerata come fondamentale praticamente da tutti è stata quella della conversazione spirituale che ha contribuito a riaccendere la voglia di incontrarsi, di raccontarsi, di ascoltarsi reciprocamente. Non si tratta tanto di un metodo quanto di uno stile di Chiesa – ha ricordato don Stefano – che mette ognuno nella condizione di essere testimone favorendo la dimensione della corresponsabilità nell’ascolto rispettoso dell’altro, nella condivisione e con il quale si smette al centro la Carità.
Al termine dei lavori di gruppo ci siamo riuniti nuovamente in Assemblea ed abbiamo ascoltato il brano di Luca 24,13-35 (I discepoli di Emmaus) che sarà l’icona della fase Sapienziale del Cammino nella quale siamo appena entrati. Il Vescovo ha concluso l’incontro commentando il brano dicendo che i discepoli, presi dalla disperazione, non riconoscono Gesù che cammina accanto a loro, ma quando lo riconoscono, rinascono in loro la speranza e l’entusiasmo che sembravano perduti, e tornano ad annunciarlo a tutta la comunità. Per far questo devono ripercorrere a ritroso la strada fatta (e lo fanno con gioia, di notte) per tornare a Gerusalemme, al centro della loro esperienza di fede. Questa è immagine della Chiesa in uscita che dobbiamo essere noi, abbandonando la tristezza causata dalle difficoltà incontrate, la stanchezza del cammino fatto, dobbiamo uscire da noi stessi col cuore rivolto al centro, cioè a Gesù, per annunciarlo agli altri permettendo allo Spirito di irrompere nei nostri cuori e nelle nostre vite. Come comunità diocesana, abbiamo tanti buoni motivi per essere contenti della strada percorsa fino ad oggi pur essendo consapevoli che ce ne è ancora tanta da fare e che dobbiamo attrezzarci sempre meglio per esplorare sentieri nuovi e terre nuove.
L’Assemblea si è conclusa con la cena fraterna dove, ancora una volta, la condivisione del cibo ci ha aiutati ad essere comunità.