A partire da un episodio concreto che mi è accaduto nell’ultima settimana, oppure da un evento personale che mi è venuto in mente ascoltando la testimonianza, CONDIVIDO UN OSTACOLO VISSUTO NELL’ASCOLTO.
ALCUNI OSTACOLI NELL’ASCOLTO EMERSI MAGGIORMENTE E CHE POSSONO PORTARE A CHIUDERSI IN SÉ STESSI E POI ANCHE CON GLI ALTRI:
- la perdita dei legami;
- il dolore;
- la morte di chi è caro;
- il sentirsi solo;
- non accettati;
- chiusura/muro;
- le false illusioni o credenze su sé stessi e sugli altri;
- il giudizio;
- la vita ci pone di fronte diverse difficoltà;
- il nostro essere uomini e le nostre “reazioni” possono annebbiarci.
CIÒ CHE INVECE PERMETTE L’ASCOLTO DI SÉ STESSI E DELL’ALTRO:
- vivere relazioni di ascolto e accoglienza vera fa sentire “a casa”, e sentirsi “a casa”, ci apre a noi stessi e agli altri;
- il conoscere sé stessi e le proprie fragilità;
- libero dalle proprie paure, al ritmo delle emozioni;
- la fiducia in sé stessi e quindi anche negli altri;
- l’incontro con l’altro, con una comunità ti dà coraggio, ti aiuta ad andare avanti e a prendere in mano la propria vita;
- la libertà del parlare senza sentirsi giudicati;
- l’importanza di ascoltare il prossimo e se stessi nei vari livelli di profondità;
- solo ascoltando veramente l’altro si riesce a sentir vibrare qualcosa anche in se stessi;
- ascoltare per conoscersi e capirsi;
- relazioni autentiche;
- empatia, amare sé stessi, sogni, futuro;
- desiderio di rinascere, di ripartire, di luce. “Una immagine brace: non c’è fuoco ma possibilità di riaccenderlo sempre”;
- è importante saper ascoltare gli altri, ma anche sentirsi ascoltati;
- il recupero o la nascita di relazioni che accolgono, che ascoltano, che nutrono coinvolgendo la persona, vivificano e permettono di vedere e sentire se stessi e gli altri;
- cambiare strada trovare la felicità;
- il Signore mette ordine e pace.