L’ascolto è il primo passo per incontrare l’altro, ma richiede di avere mente e cuore aperti, senza pregiudizi.
Le regole
Regola 1. La condizione per ascoltare in profondità è entrare in empatia con quanto viene detto.
Regola 2. Non aver paura dei silenzi, ma accoglierli come quello “spazio” che crea fiducia.
Regola 3. Non procedere mai per dibattito o sovrapponendosi alla parola degli altri, ma per accostamento di prospettive.
Regola 4. Fare attenzione che ciascuno abbia la possibilità di parlare.
Regola 5. Si è chiamati all’attenzione, un atteggiamento spirituale primario, nel percepire come lo Spirito oltre che a me direttamente, spesso mi parla attraverso gli altri. Posso sentirmi toccato dalle parole dell’altro, e proprio in questa esperienza vi può essere un passaggio dello Spirito.
Regola 6. Far emergere quei nuclei di pensiero che più volte sono tornati fuori nei vari interventi e risonanze, per fare una sintesi comune e condivisa.
Le fasi
Il metodo che viene proposto è quello della conversazione spirituale, che ci aiuta ad entrare nella dimensione dell’Ascolto sinodale. Di seguito alcune indicazioni pratiche/operative:
PRIMA FASE: «prendere la parola». I partecipanti condividono a turno (e senza dibattere/ribattere) la loro esperienza rispetto al tema del l’incontro. La modalità è quella della narrazione.
SECONDA FASE: «uscire da sé». Di nuovo condivisione di ciascuno a giro, esclusivamente a partire dalle condivisioni ascoltate dagli altri: Cosa mi ha colpito? Cosa mi interpella profondamente? Cosa ci dice lo Spirito?
TERZA FASE: «costruire insieme». Cosa sentiamo importante dire a noi stessi e alla Chiesa intera come «contributo sinodale» rispetto al tema?